Sclerosi multipla: fattori di rischio genetico correlati all'attivazione della Vitamina-D


Uno studio compiuto da ricercatori del Westmead Institute di Sydney ( Australia ) ha messo in evidenza un collegamento tra i fattori genetici e ambientali nella sclerosi multipla.

Sono stati presi in esame i dati di uno studio che aveva profilato il DNA di 30.000 pazienti affetti da sclerosi multipla in tutto il mondo.
Lo studio aveva trovato l’esistenza di più di 100 fattori di rischio genetici associati alla sclerosi multipla.

L’attenzione è stata concentrata su due dei 110 geni associati alla sclerosi multipla, EOMES e TBX21.

Usando campioni di sangue di 50 pazienti del Westmead Hospital, i ricercatori sono stati in grado di identificare le cellule immunitarie CD56+ ritenute in gran parte responsabili della espressione dei due geni dei fattori di rischio.

Nei pazienti con sclerosi multipla, le cellule CD56+ sono risultate essere inattive, oppure è emersa una carenza, rispetto alla popolazione generale.

Lo studio ha dimostrato il ruolo di questi geni dei fattori di rischio nelle cellule CD56+ nella attivazione della Vitamina-D.

I ricercatori stanno cercando di scoprire se il miglioramento dell’attivazione della Vitamina-D possa avere ricadute sui sintomi della sclerosi multipla.

Potenzialmente questa ricerca potrebbe portare a terapie che rallentano o prevengono le ricadute nella sclerosi multipla. ( Xagena2016 )

Fonte: Westmead Institute, 2016

Neuro2016



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